Quali sono i birrifici più conosciuti in Italia

Il vasto mondo dei birrifici italiani è sempre in continuo fermento ed in pochi anni è stato in grado di guadagnarsi un posto di tutto rispetto nel complesso panorama brassicolo mondiale: ormai l’Italia è tranquillamente in competizione con mostri sacri della produzione di birre al pari di Belgio e Germania.

Ma quali sono i migliori birrifici in Italia? Scopriamoli insieme.

I migliori birrifici in Italia

La scena brassicola italiana sta guadagnando sempre più rilevanza anche livello internazionale ed europeo: a testimoniare questa presa di posizione ci sono svariati concorsi del settore che vedono, sempre di più, proprio i birrifici italiani sul podio.

Un settore in pieno e continuo fermento, che vanta numeri importanti, come:

765 birrifici puri

233 brewpub
485 beerfirm

Tutto ciò è un segno del crescente interesse verso la birra, questa bevanda così amata e, soprattutto, verso le cosiddette produzioni artigianali.

Ecco perché vi parliamo dei migliori birrifici italiani, celebri e sempre artigianali, che maggiormente si sono distinti (continuando a farlo) grazie ai loro prodotti unici.

Dimenticate per un attimo la classica distinzione tra birre bionde, doppio malto, rosse, eccetera, e scoprite ora quali sono le bevande luppolate, ed i relativi birrifici di produzione, migliori d’Italia

Alcuni nomi tra i migliori birrifici in Italia

 il Birrificio Montegioco:

La proficua avventura del Birrificio Montegioco ha preso vita grazie all’iniziativa di Riccardo Franzosi che, nel 2005, in un vetusto magazzino nella zona di Tortna, ha iniziato la propria produzione di birre artigianali, per affermarsi molto rapidamente nel panorama brassicolo di vera eccellenza, sia in Italia che in Europa.

È stato tra i primi a sperimentare lo stile Italian Grape Ale, ed i risultati sono stati eccezionali: Montegioco produce più di 20 etichette uniche di birre artigianali, articolate tra weinzenbiondebianchestout e bitter, sempre e comunque realizzate con uno stretto legame tra territorio di produzione e l’utilizzo di ingredienti locali.

Come ad esempio per le stagionali Quarta Runa , Garbagnina e Tibir, che prevedono aggiunte speciali in fermentazione, rispettivamente delle pesche di Volpedo, delle ciliegie “Bella di Garbagna” e dell’uva Timorasso.

Davvero una gamma ricercata, ampia ed esclusiva, che fa di Montegioco uno tra i migliori birrifici italiani.

CR/AK Brewery:

Un’altro nome importante è certamente CR/AK Brewery, cioè un birrificio artigianale di 3 soci che è stato aperto nel 2014 nella cittadina di Campodarsego: i soci sono Anthony Pravato, Marco Ruffa e Claudio Franzolin.

CR/AK è fresco di nomina per il miglior birrificio italiano del 2018: a decretarlo è stato il concorso brassicolo di Birra dell’Anno, organizzato dalla Union-birrai ed arrivato, quest’anno, al suo tredicesimo anno di svolgimento, ed ospitato alla Fiera di Rimini dal Beer Attraction.

Un premio davvero prestigioso: si tratta infatti del più importante concorso italiano nel panorama birraio, dato che si avvale di una giuria con personalità importanti a livello internazionale, con esperti e degustatori molto conosciuti nell’ambiente.

L’intenzione del birrificio si può riassumere in Alternative knowledge-Creative revolution, e mira ad attuare una rivoluzione artigianale vera e propria, con l’obiettivo di stupire grazie a packaging seducenti ed a ricette bizzarre, sintetizzati nella sigla CR/AK.

Le sue IPA sono particolarmente apprezzate e conosciute, come la Mundaka, una birra chiara da grande beva, ma anche la Guerrilla, con aromi di frutta esotica e molto luppolata.

Anche i loro esperimenti in stile NEIPA sono riuscitissimi, cioè quelli in un tipo di sottostile IPA che è molto in voga in questi ultimi anni: caratterizzati da un mouthfeel succoso e cremoso e dalla elevata torbidità a livello visivo, si ritagliano una nicchia di mercato importante.

Baladin:

Proseguiamo con altri 2 birrifici molto importanti: nato come un brewpub nel’anno 1996, situato tra le Langhe cunesi, Baladin è un birrificio agricolo, di proprietà del mastro birraio Teo Musso.

È dal 2012 che Baladin si preoccupa totalmente della produzione delle sue birre uniche, partendo dalle materie prime selezionate: l’indispensabile malto d’orzo viene prodotto da terreni collocati in Basilicata, mentre una parte del luppolo è prodotto in una piantagione di tipo sperimentale direttamente in Piemonte.

Con le sue trenta ricette, e non solo, che racchiudono davvero la continua ricerca in un perfetto equilibrio sensoriale e tutta la passione di Musso, è uno trai migliori birrifici italiani sempre in evoluzione.

Tra le etichette che hanno contribuito a fare la storia del birrificio Baladin troviamo la Nazionale, cioè la prima vera birra Made in Italy , e la Isaac, che è un’apprezzata birra bianca speziata.

Hammer Beer:

Un altro pilastro tra i migliori birrifici italiani è sicuramente Hammer Beer, frutto di un delicato e continuo lavoro artigiano, di spirito innovativo e di alti standard qualitativi: questi, e non solo, sono gli elementi che stanno alla base della sua produzione.

Anche se si tratta di uno tra i birrifici italiani più giovani, è sicuramente anche tra quelli più interessanti: è nato nel 2015 dalla passione sconfinata Fausto Brigati per la birra, e da allora cerca di creare birre sia di facile beva ma comunque originali e di carattere.

Il marchio è Made in Italy (e non solo) ma possiede un tocco di internazionalità, infatti Hammer produce principalmente birre luppolate, come IPA in perfetto stile americano, tipo la Black Queen, la Killer Queen e la Mini; ma non solo America, Hummer strizza l’occhio anche ad etichette d’ascendenza tedesca e belga, come la Westfalia, che risulta essere di facile beva e delicatamente luppolata, e l’Asia, cioè una blanche perfettamente caratterizzata dall’utilizzo delle spezie orientali.

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